E’ importante situare la musica in correlazione con tutte le attività educative.
Per giungere a questo si deve allargare il più possibile il concetto di musica e analizzare i meccanismi di cui essa si serve e che qualunque branca dell’attività musicale dell’uomo mette in funzione.
Ecco, alla rinfusa, gli elementi che concorrono a far musica:
il corpo (la bocca, le mani, i piedi), la voce, l’orecchio, il rumore, il suono, l’occhio, il movimento, l’attenzione, il coordinamento, l’istinto, la ragione, la fantasia, la melodia, il calcolo, il ritmo, la logica, la sensibilità, la società, la storia, la geografia, l’equilibrio corporeo, il respiro, il segno grafico, la dinamica, l’acustica, le religioni, e molti altri ancora.
E’ importante utilizzare a tale scopo quelle proposte operative che possono rappresentare un valido sussidio pedagogico e un progressivo avviamento alla musica secondo la stessa via dell’acquisizione del linguaggio:
l’ascolto,
l’imitazione,
la creatività.
Queste sono infatti, in senso lato, le tappe che l’uomo percorre da sempre per riuscire ad evolvere.